La pipa, che fantastico oggetto!
Da sempre il fumo ha esercitato sull’uomo un fascino particolare, a partire dai riti preistorici quando si bruciavano erbe aromatiche o inebrianti sulle braci per propiziarsi gli spiriti e per ottenerne i favori. Tribù pellerossa fumavano in occasioni eccezionali: per accogliere degnamente l’ospite importante e per onorare il Grande Spirito, la loro pipa era il Calumet, e il rito era il seguente: ciascuno tirava quattro sbuffate verso i 4 punti cardinali.
La pipa si è evoluta nei secoli: la storia riporta varie tipologie realizzate con diversi materiali: terracotta, ferro, argilla, legno, pannocchia e schiuma. Quest’ultimo materiale è molto interessante e merita di essere raccontato.
Le pipe in “schiuma di mare” nascono verso il 1700 e, ancor oggi, sono considerate assai pregiate e ricercate nella loro pur sempre limitata produzione, sia nelle forme classiche che in quelle scolpite nelle forme più fantasiose, a volte di dimensioni eccezionali. Questo minerale è chimicamente denominato “silicato di magnesio” e, almeno nella specie più pregiata, si trova solo in Anatolia (Turchia) nel sottosuolo argilloso.
La schiuma ebbe il suo periodo di maggior splendore dal 1800 al 1900; le migliori erano fabbricate a Vienna. Di pipe in questo materiale ne vengono tuttora prodotte soprattutto in Turchia.
Per caratteristiche di materiale e di porosità, sono estremamente indicate per le degustazioni di tabacco essendo un materiale molto più neutro rispetto alla radica.
Le fumate in pipa di schiuma esaltano maggiormente le caratteristiche delle nostre amate miscele. Provate per credere!