La Guida su cos'è e com'è fatto il sigaro toscano

La Guida su cos'è e com'è fatto il sigaro toscano
30 luglio 2024
La Guida su cos'è e com'è fatto il sigaro toscano

Questa tipologia di sigari discende in linea ereditaria diretta da quelli nati nel 1815, e oggi viene prodotta da diverse aziende italiane. La tradizione vuole che i toscani siano nati per caso grazie a una pioggia accidentale su un carico di tabacco, che produsse una fermentazione (all’epoca non prassi comune, nel processo produttivo dei sigari), e che successivamente il tabacco sia stato utilizzato per produrre sigari di basso costo per il popolo. Sempre la tradizione narra che i sigari furono così apprezzati che se ne decise la produzione su larga scala, con la fermentazione indotta. La tradizione narra che la nascita dei toscani si rifaccia al 1815, il dato certo, storico, è che nel 1818 il granduca Ferdinando III fonda a Firenze una manifattura per produrre sigari con tabacco fermentato. Dal 1818, fino ad oggi, la produzione non si è mai interrotta: passata sotto l’egida del Regno d’Italia, la produzione, già soggetta a monopolio (istituito nel 1862), fu poi gestita dal 1884 dalla “Direzione Generale delle Privative”, che durò fino agli anni Trenta del 1900, quando il fascismo riportò in pieno controllo monopolistico tutta la gestione della produzione e commercializzazione del tabacco. Pur con le varie modifiche, e passaggi di mano sotto diversi enti statali o parastatali delegati alla gestione dei generi di monopolio, la produzione dei toscani resta di fatto allo Stato fino al 1998, quando passa all’Ente Tabacchi Italiani. Nel 2003, ETI vende alla British American Tobacco, multinazionale britannica e terza azienda mondiale nella produzione di sigarette.

Dopo altri tre anni, le manifatture passano a Manifatture Sigaro Toscano, fondata appunto nel 2006 e guidata dal gruppo industriale Maccaferri come azionista di maggioranza. Da poco più di un decennio, grazie anche a maggiori liberalizzazioni, abbiamo visto affacciarsi sul territorio italiano nuove aziende che producono sigari toscani (come ad esempio la Compagnia Toscana Sigari e il Moderno Opificio del Sigaro Italiano). Negli anni si sono affacciati alcuni (non molti) prodotti di importazione che si sono in qualche modo rifatti ai toscani italiani, come i sigari Amazon, prodotti in Perù. Oltre ai toscani, esiste il Nostrano del Brenta, la cui storia affonda le radici in diversi secoli di tradizione, ma la cui entrata sul mercato è relativamente recente. Il Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa, ha tentato a più riprese di lanciarsi sul mercato, riuscendoci poi nel 2012, e raggiungendo oggi una quota di affezionati fumatori.

I sigari toscani sono composti unicamente da tabacco Kentucky fermentato, da una foglia di fascia e da un riempimento che può essere o a foglia intera o battuto. A differenza dei sigari caraibici, generalmente non c’è sottofascia, anche se alcuni precedono due fasce. Anche i formati sono semplicemente due: bitroncoconico (intero) e troncoconico (ammezzato).

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